«Mamma, qua è tanto bello!
Il cielo e il sole son tanto grandi,
il fango è un piacer delizioso nel rotolarmi,
il canto del signor gallo m'allieta sempre,
e quando sento i forti abbai del fedel guardiano
so che il cibo buono generosamente ci sarà portato in dono.
Mamma,
questo recinto par che il paradiso voglia confinare,
e di qui, davvero, non me ne voglio andare!»
«Figlio mio, sempre ci sarò, e sempre t'amerò,
anche se presto, dal camion, ti saluterò...
ma non temere, poi tornerò!»
«Mamma, qua è bello, non andare!
Fermati!
C'è posto miglior di questo dove vuoi andare?
Solo non mi lasciare!
Sempre con te voglio stare!»
«Cucciolo mio, non piangere...
Di lacrime mi son bagnata anch'io, quando a tua nonna ho detto addio:
crescendo diventerai forte, e allora capirai...
Alla festa mi han chiamata, e d'averti avuto sarò sempre grata...»
Alla sagra pure il poeta è stato invitato:
questi versi ha recitato,
perché un vegano sa che morte e sofferenza mai potranno chiamarsi "festa".
(Francesco Galgani, 26 agosto 2014)
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