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Libero decalogo

  1. Non giudicare.
  2. Dimentica ogni morale che ti è stata insegnata.
  3. Osserva i comportamenti e cerca di comprenderli.
  4. Lascia che la vita ti istruisca.
  5. Ricorda sempre che nessuno può giudicare la ragionevolezza dei propri pensieri.
  6. Sorridi e gioisci di cose semplici.
  7. Condividi i punti di vista, ma non cercare di imporne alcuno.
  8. Ama chi è con te.
  9. Ama quel che sei.
  10. Ama quel che fai.

Queste poche indicazioni, semplici ma non banali, costituiscono un compendio di quanto io, compiuto il mio venticinquesimo anno, ho imparato vivendo e osservando.
Il "Libero decalogo" è appunto "libero", sia perché ispirato ad un principio di libertà nell'impostazione di vita e nei rapporti interpersonali, sia perché del decalogo può essere fatto liberamente qualunque uso, interpretazione, modifica, adattamento.

Non giudicare. Le persone giudicano, condannano, assolvono, sparano sentenze per se stesse o per gli altri. Non c'è peggior giudizio di quello pensato senza conoscenza e non c'è conoscenza che possa essere completa.

Dimentica ogni morale che ti è stata insegnata. Non è un invito alla dissolutezza, ma alla riflessione e al rispetto. La morale, sempre pronta ad essere innestata in ogni aspetto personale e collettivo, per imporre le sue leggi e suoi schemi, il suo giudizio del bene e del male, non può che ostacolare la comprensione che l'essere umano può avere di se stesso, degli altri, delle relazioni.

Osserva i comportamenti e cerca di comprenderli. I primi due punti sono propedeutici al terzo. Tentare di comprendere quanto sta oltre il proprio microcosmo significa anche evolversi e vincere l'autoreferenzialità tipica del nostro tempo.

Lascia che la vita ti istruisca. Molti si sforzano di convincere se stessi che la loro rappresentazione del mondo e della vita sia corretta e giusta, ma ciò non cambierà la natura delle cose, che mai si è lasciata influenzare o cambiare dalle opinioni.

Ricorda sempre che nessuno può giudicare la ragionevolezza dei propri pensieri. Ciò equivale ad accettare con umiltà quei limiti insormontabili di se stessi e di tutti gli esseri umani.

Sorridi e gioisci di cose semplici. Questo atteggiamento, oltre ad aiutare a vivere, è anche sintomo di intelligenza.

Condividi i punti di vista, ma non cercare di imporne alcuno. Molti errori e incomprensioni nascono da una presunzione di superiorità in cui è facile cadere.

Ama chi è con te. Ama quel che sei. Ama quel che fai.

Non ho bisogno di aggiungere altre parole.


Francesco Galgani
www.galgani.it

9 giugno 2008