Arte maltrattata, calpestata, svalorizzata, eppur da me amata...
Arte umana, femminile, vitale, che mai potrò dimenticare...
Nella notte bianca è festa grande d'un paese vecchio e delle sue locande:
è tutto un mangiare, bere e ballare, non c'è più tempo per pensare, è ora di lasciarsi andare.
Ma tu sei lì ferma, prezioso talento, giovane ti sfidi con umile atteggiamento
di chi per terra dall'Arte non si distoglie, e dipinge proprio bene sulle pietre prima spoglie,
d'una strada trafficata in cui la bella opera, prima o poi, sarà calpestata...
Osservo il lungo lavoro che per libera offerta dai, con il piattino per le monete e quel poco che altro hai.
Tutto povero, Arte povera, Arte bistrattata, Arte abbandonata.
Osservo il tuo quadro: ormai finito, dialoga con me, mi chiede tanti perché...
Tutto il paese sta mangiando a volontà, e tu, giovane artista, pari prendere la carità:
stai seguendo la strada di altre mie amiche, comprendo le tue fatiche, non lasciar che Arte se ne vada...
(Francesco Galgani, 14 luglio 2015)
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